MEDIAZIONE FAMILIARE COS'E' E COME FUNZIONA
La Mediazione Familiare è un processo decisionale attivo in cui le persone che hanno deciso di sciogliere il loro legame sentimentale sono chiamate a negoziare (senza antagonismo) accordi vantaggioso per entrambi nella più totale riservatezza.
la Mediazione Familiare favorisce la ricerca di soluzioni ragionevoli e condivise grazie ad un recupero del dialogo che introduce un processo decisionale condotto nel pieno rispetto di un sentire comune.
Essa dà potere alle persone, nel senso che sono loro stessi ad essere responsabili delle decisioni che riguardano il loro domani, si esce dalle trattative con un nuovo senso di dignità e con le idee più chiare su se stessi e su ciò che offre il futuro.
La Mediazione è la soluzione migliore per i figli troppo spesso spettatori di dinamiche familiari inadeguate, protagonisti inconsapevoli di una riorganizzazione dell’assetto familiare.
Con la L. 54/2008 il legislatore ha introdotto all’art. 155-sexies c.c. la possibilità per il giudice della separazione di rinviare l’adozione dei provvedimenti urgenti per consentire che i coniugi, avvalendosi di esperti, di tentare una mediazione per raggiungere un accordo, con particolare riferimento alla tutela dell’interesse morale e materiale dei figli.
Vi è da precisare, tuttavia, che per la legge la ratio sottesa alla mediazione non è tout court quella di confezionare un patto geminato dalle ceneri dell’affectio coniugalis venuto meno (ottica formalistica), ma, al contrario (ottica sostanzialistica) quello di evitare che la crisi della famiglia pregiudichi, in modo irrimediabile, i rapporti che da quella società “naturale” erano sorti.
Si passa, cioè, da un’ottica in cui l’accordo compone la lite ad un’ottica in cui le relazioni familiari si compongono con l’accordo.
Se questo è vero, allora il Presidente, nella sua valutazione discrezionale – ai fini del rinvio di cui all’art. 155-sexies, comma II, c.c. – non si limiterà a verificare che ad acta risulti prodotto un negozio da omologare, ma accerterà, altresì, che la discussione di quell’accordo, dinnanzi ai mediatori, non possa rivelarsi l’occasione per ripristinare, rinsanire o addirittura ricostituire i rapporti di famiglia (in senso orizzontale, coniugio; in senso verticale: filiazione).
Relativamente agli aspetti relazionali, i temi più frequentemente discussi sono: l’affidamento dei figli, l’analisi dei bisogni di genitori e figli, la continuità genitoriale, il calendario delle visite del genitore non affidatario, le vacanze, la regolazione dei tempi e dei modi di frequentazione tra i figli e i componenti delle famiglie d’origine, le scelte educative, la comunicazione della separazione ai figli, la comunicazione tra i genitori, la relazione con gli eventuali nuovi compagni dei genitori, problematiche legate alla famiglia ricostituita, ecc….
Rispetto alle questioni economiche, invece, risultano oggetto di negoziazione tematiche quali: l’assunzione degli impegni economici per i figli, la determinazione dell’assegno di mantenimento a favore del partner, l’assegnazione della casa coniugale, la divisione dei beni comuni, ecc….
E’ importante sottolineare che, in ogni caso, è la coppia che sceglie le problematiche da negoziare e gli accordi. In altre parole, il mediatore è responsabile del processo che dirige, ma non dei suoi contenuti, in quanto l’obiettivo più importante è che i due ex-coniugi si riapproprino delle proprie competenze genitoriali e decisionali, senza deleghe. Solo così gli accordi presi avranno la possibilità di resistere alla prova del tempo, in quanto realmente condivisi.
I vantaggi che possono derivare dal seguire un percorso di mediazione familiare sono: maggior stima di sé e dell’altro, espressione delle emozioni ed elaborazione del lutto della separazione, ridefinizione della propria identità personale, analisi delle conseguenze personali derivanti dalla separazione, miglioramento delle capacità comunicative al di là del conflitto, riconoscimento dei bisogni di genitori e figli, continuità genitoriale e responsabilizzazione del reciproco ruolo genitoriale. èssibilità di elaborare gli accordi autonomamente (senza deleghe all’autorità giudiziaria) e in modo paritario (senza imposizioni del genitore economicamente o emotivamente più forte).
Inoltre, una mediazione ben riuscita svolge anche una funzione preventiva rispetto a future conflittualità, in quanto si propone come luogo di acquisizione, potenziamento e sperimentazione delle capacità negoziali della coppia.
Cosicché quando emergeranno esigenze e circostanze diverse da quelle iniziali (il che è inevitabile, dato che anche il ciclo di vita della famiglia separata va avanti), i due ex-partner saranno in grado di trovare nuove soluzioni autonomamente, con flessibilità.